QUASI EUROPA/Arrivederci Italia

Spesso sono gli altri a raccontarci meglio, a spiegarci chi siamo e dove stiamo andando.
Sempre di più è la stampa estera che si può permettere il privilegio di raccontare l’Italia di oggi. Perché di privilegio si tratta.
Stretti tra la cronaca nera, un’informazione perennemente in conflitto di interessi e la miopia di una classe politica e culturale, solo attraverso l’Economist, la Bbc, il New York Times si capisce che cosa è questo nostro paese e dove sta andando. Oltre Berlusconi, i problemi degli italiani sono soprattutto altri: la disoccupazione, l’assenza di protezioni sociali che non siano quelle della famiglia, un sistema d’istruzione e formazione pachidermico e clientelare, fatto non per gli studenti ma per i professori e per chi di stipendi pubblici vive e vivrà fino alla morte perché i dipendenti pubblici sono inamovibili.

Riporto qui il link dell’ultimo articolo apparso sulla stampa estera, sul Time, e che parla dei giovani italiani che decidono di vivere e costruire il proprio futuro all’estero. Una scelta dolorosa, ma che sembra necessaria, visto l’immobilismo attuale della democrazia italiana. Raccoglierò qui le storie di ragazze e ragazzi che hanno detto “arrivederci Italia” e che una volta partiti, forse non torneranno più.

Nella foto: lo studentato di Tietgen a Copenhagen

ARRIVEDERCI, ITALIA: Why young Italians are leaving


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